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I disturbi alimentari

Aggiornamento: 25 lug 2022

I disturbi alimentari sono una psicopatologia diffusa in particolare tra le adolescenti e le giovani donne. Nonostante la classificazione sia varia e complessa all’interno della diagnosi di disturbi alimentari si riscontra più o meno la stessa psicopatologia e la stessa gravità. Secondo la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare, questi disturbi in Italia colpiscono ogni anno 8.500 persone. Otto-nove donne su 100.000 si ammalano di anoressia e 12 di bulimia. Tra gli uomini i nuovi casi di anoressia sono 0,02-1,4 ogni 100.000 persone e i casi di bulimia sono circa 0,8.

Questi disturbi:

  • Sono disturbi del comportamento alimentare o di comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo

  • Determinano danni significativi alla salute fisica e psicosociale

  • Non sono secondari a condizioni mediche o psichiatriche conosciute

Nella Classificazione secondo il DSM 5 troviamo vari disturbi ma i più diffusi e conosciuti sono L’Anoressia e la Bulimia Nervosa e il Disturbo d’alimentazione incontrollata (BED).


Anoressia:

  • Restrizione nell’apporto energetico rispetto al fabbisogno che porta a un peso corporeo significativamente basso rispetto a quello previsto per età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Peso significativamente basso è definito da un peso inferiore al peso minimo normale o, per bambini e adolescenti, inferiori al peso minimo previsto.

  • Intensa paura ad aumentare di peso o a diventare grassi, o persistente comportamento che interferisce con il recupero del peso, anche in caso di peso significativamente basso.

  • Alterazione nel modo in cui viene percepito il proprio peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso e della forma del corpo nella valutazione di sé, o persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell’attuale basso peso corporeo.

Può essere di tipo restrittivo ( dieta ferrea e digiuno come principale forma del controllo del peso) o con abbuffate / condotte di eliminazione ( vomito autoindotto, uso di lassativi)


Bulimia Nervosa


Ricorrenti episodi di abbuffate. Un episodio di abbuffata è definito dalle seguenti caratteristiche:

  • Introduzione in un definito periodo di tempo (per esempio di due ore) di una quantità di cibo che è decisamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di tempo e nelle stesse circostanze.

  • Sensazione di perdita del controllo su quello che si mangia durante l’episodio (per esempio la sensazione di non poter smettere di mangiare o di non poter controllare cosa e quanto si mangia)

Ricorrenti comportamenti di compenso inappropriati allo scopo di prevenire l’aumento del peso, come il vomito autoindotto, l’uso inappropriato di lassativi, diuretici, clisteri o altri farmaci; il digiuno o l’eccessivo esercizio fisico.

Le abbuffate e i comportamenti di compenso inappropriati avvengono entrambi, in media, almeno una volta alla settimana per tre mesi.

La stima di sé è eccessivamente influenzata dal peso e dalla forma del corpo.

Il disturbo non si presenta esclusivamente durante episodi di Anoressia Nervosa.


Disturbo d’alimentazione incontrollata (BED)


Ricorrenti crisi bulimiche. Una crisi bulimica è caratterizzata da entrambi gli aspetti seguenti:

  • Mangiare, in un periodo definito di tempo (es. un periodo di 2 ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili

  • Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o di non controllare che cosa o quanto si sta mangiando)

Le abbuffate sono associate con tre (o più) dei seguenti aspetti:


  1. Mangiare molto più rapidamente del normale

  2. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieno

  3. Mangiare grandi quantità di cibo quando non ci si sente fisicamente affamati

  4. Mangiare da solo perché ci si sente imbarazzati dalla quantità di cibo che si sta mangiando

  5. Sentirsi disgustato di se stesso, depresso o assai in colpa dopo l’abbuffata

È presente un marcato disagio in rapporto alle abbuffate


Le abbuffate si verificano, in media, almeno una volta a settimana per 3 mesi


Le abbuffate non sono associate con l’attuazione ricorrente di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa e non si verificano esclusivamente durante il decorso della bulimia nervosa o dell’anoressia nervosa


Patogenesi dei disturbi alimentari:

I disturbi alimentari sono determinati da cause non note ma, sono stati individuati alcuni fattori di rischio potenziali che sembrano aumentare il rischio di insorgenza. È certo infatti che i DA siano malattie complesse derivata dall’interazione di fattori di rischio genetici e ambientali.

  1. Fattori di rischio (Fattori che aumentano il rischio di sviluppare il disturbo);

  2. Fattori precipitanti (Fattori che “precipitano” il disturbo),

  3. Fattori di mantenimento (Fattori che operano nel mantenere il disturbo una volta che è iniziato e più importanti per il trattamento)

Fattori di rischio generali sono: l’appartenenza al sesso femminile, l’adolescenza e prima età adulta, il vivere in una società occidentale o industrializzata.

Fattori di rischio generici sono: Caratteristiche dell’infanzia (Autosvalutazione, Timidezza, Perfezionismo, Accondiscendenza, Assenza di veri amici, Fobie-paure scolastiche), la presenza di disturbi psichiatrici nella storia familiare o personale, la presenza di problematiche relazionali in famiglia, la presenza di eventi distruttivi, essere oggetto di canzonature o molestie, subire abusi fisici o sessuali.

Fattori di rischio specifici sono: il rischio di fare una dieta, obesità, familiare a dieta, ricevere critiche per il peso, sport dove viene enfatizzata la magrezza, DA in famiglia, altri.


Queste sono solo alcune delle informazioni relative ai disturbi alimentari, per saperne di più approfondiremo l’argomento nel prossimo articolo, se ti riconosci in queste problematiche e riporti alcuni di questi sintomi prenota un colloquio.





Bibliografia

  1. American Psychiatric Association, Biondi, M., & Maj, M. (2014). DSM-V: manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali: text revisiion. Raffaello Cortina.

  2. Fairburn, C. G. (2010). La terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell'alimentazione. Eclipsi.

  3. Fairburn, C. G. (2020). Vincere le abbuffate: come superare il disturbo da binge eating. Raffaello Cortina Editore


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